Ma che anno STRANO!

Non so voi, ma io quest’anno mi sono domandata più e più volte: ma cosa sto facendo? Ma finirà mai? Ma chi me lo fa fare….

Un anno del tutto unico…tra qualche settimana sarebbe dovuta iniziare la XXXII edizione delle Olimpiadi di Tokyo e invece, eccoci qui, a porci grossi interrogativi sulle priorità della vita, su come ci risolleveremo da questa lunga crisi, e quando potremo ritenerci al sicuro da questa pandemia che ha messo in ginocchio l’economia di tutto il pianeta.

Nonostante le innumerevoli giornate di sconforto, e non nascondo, anche di panico, ho cercato di dare senso a ogni giorno passato rinchiusa in casa: piccole azioni quotidiane che a fine giornata mi aiutassero ad addormentarmi “serenamente”. È stato davvero difficile pensare di mantenere una minima condizione fisica per uno sport come il triathlon che richiede spazi molto estesi; eppure, la mente umana, capace di creare tante cose negative, è anche in grado di evolversi, adattarsi e ingegnarsi per migliorare uno stato di non-confort, e creare un porto sereno nel quale vivere con il sorriso e in pace quando fuori c’è una tempesta.

Il mio obiettivo nr.1 durante questi mesi è stato quello di mantenere in salute la “testa”: credo non ci sia niente di più deleterio di cadere nel baratro della depressione o dello sconforto in un momento nel quale non si riesce nemmeno a scorgere la luce alla fine del tunnel. Ho studiato, creato progetti, meditato e imparato a respirare (lo so, sembra una banalità, ma non c’è niente di più importante del saper respirare correttamente, anche per chi non fa sport!), smussato angoli del carattere, e imparato ad ascoltare; ho conservato in un angolino delle mie settimane, un momento per ricordarmi quanto le gare facciano parte di me e che la competizione sia il fuoco che alimenta mesi su mesi di sacrifici e allenamenti – ho rivisto video di gare, partecipato a gare online, rivisto foto di podi e di gridi di soddisfazione.

Solo così, una volta che un barlume è iniziato ad apparire in fondo a quel maledetto tunnel, mi è scoppiata la voglia di ritornare.

Non nego che le ore di allenamento, durante il lockdown, fossero un buon volume tale da mantenere i muscoli e le articolazioni in salute, ma molto è da ricostruire, e chissà, magari questo 2020 non è stata una maledizione, ma una sfida che la sorte mi ha lanciato per darmi un’altra occasione!

Dopo tutto anche il grande Einstein diceva “Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.”

 

 

 

 

 

Si ritorna in forma! Ovviamente, si comincia dalla tavola

Ricomincia il periodo di allenamenti, ci si rimette in riga e come di conseguenza anche a tavola mi devo dare una regolata (ahimè). Pur essendo la nutrizione una mia passione, non nego che quando sono lontana dalle gare mi piace concedermi qualche extra senza troppi pensieri, ma sempre senza esagerare! Credo siano proprio questi sgarri a farmi apprezzare la dieta (o abitudine alimentare) di sempre, perché è quella combinazione di colazioni, pranzi, cene e snacks che mi fanno sentire al meglio e mi permettono di recuperare le energie tra un allenamento e l’altro. Quindi il ritorno in carreggiata e in forma comincia dalla lista della spesa e dalla scelta dei pasti. Cerco di idratarmi bene e prestare attenzione al supplemento di vitamine, grassi buoni e minerali: la stagione è cambiata, le tipologie di allenamento sono diverse e la risposta del corpo altrettanto.

Qui sotto ho aggiunto alcune delle mie ricette preferite che non mi fanno mai pensare al fatto di seguire una “dieta” da atleta, perché sono molto saporite e al tempo stesso ricche di proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

Colazione:

La mia colazione preferita ormai non è un mistero 

Ingredienti:

Pane integrale 2 fetteScreenshot 2019-11-13 at 18.53.26

Formaggio spalmabile 4 cucchiaini 

Crema alle mandorle 2 cucchiaini

1/2 banana

Miele qb

Cannella qb 

Dopo aver tostato le fette di pane, guarnire a piacere con il resto degli ingredienti per una colazione bilanciata e deliziosa!

Pranzo:

La mia Zuppa preferita

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Ingredienti 

-1/2 patata dolce

-2 carote

-1/2 patata gialla

-brodo(quello di pollo è perfetto per combattere sintomi influenzali)


-1 cucchiaio di riso

-manciata di Mandorle tostate

-burro

-cipolla dorata

-zenzero fresco grattugiato 

-succo di limone

-sale e pepe qb 

Tritare la cipolla finemente e metterla in una pentola capiente insieme a una generosa noce di burro e lasciarla rosolare a fiamma media fino ad imbiondire.

Poi aggiungere le patate le carote tagliate grossolanamente e immergere il tutto in un abbondante quantità di brodo e portare ad ebollizione. Una volta raggiunto il punto di ebollizione aggiungere il riso e un po’ di sale e lasciare in cottura a fiamma bassa per 30/40 minuti.

Dopodiché frullare il tutto con il frullatore ad immersione e lasciare riposare per 5 minuti.

Infine aggiungere il succo di limone e lo zenzero.

Servire con una manciata di mandorle e pepe!

 

Supersnack

Hummus next level

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Ingredienti:

Ceci

Tahini (Damiano) 2 cucchiai

Aglio 1 spicchio 

Limone

Barbabietola

Acqua

Filo d’olio evo 

Prezzemolo fresco (a piacere, si può farne anche a meno)

Più semplice di questo procedimento non esiste: mettere tutti gli ingredienti in un mixer e tritare fino ad ottenere una crema omogenea

Con cracker o della verdura tagliata si presta ad uno snack ricco di preziose proprietà e anche in un aperitivo tra amici ha il suo colpo d’occhio grazie al rosso che sprigiona la barbabietola.

Self Care, non solo a tavola

Atleti che come me alternano attività all’aria aperta, a piscina, a vento, a sole, al caldo e al freddo a abbondanti sudate a nuotate in laghi o nel mare… sapranno quanto la nostra pelle e capelli siano stressati e non appaiano più brillanti e salutari. Personalmente frequento piscine dalla più tenera età e mi reputo abbastanza fortunata per quanto riguardo la risposta dei miei capelli dopo ore e ore accumulate immersi nel cloro. Generalmente lasciare i capelli a lungo nel cloro, questi tendono a bruciarsi, quindi indebolirsi e schiarirsi. Crescendo ho imparato a prendermene cura e mi sono resa conto di come cloro, agenti atmosferici e sudore abbiano effetti poco piacevoli anche sulla pelle. 

Partendo dai Capelli:

È un tema che mi sta abbastanza a cuore, sarà perché femmina, ma quando ho dei capelli in salute mi sento più bella e più donna. Screenshot 2019-11-13 at 18.16.38 Uso piu prodotti, prima e dopo l’allenamento. Sicuramente l’olio o la protezione solare (si, proprio quella!) applicata sulle lunghezze, crea una barriera protettiva per prevenire l’attacco del capello del cloro. Una volta finito l’allenamento, uso la schiuma di WakeUpSport per corpo e capelli che aiuta a eliminare il cloro. 

 

Cura della Pelle:

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Ammettendo la mia pigrizia nell’applicare creme per il corpo, la cura della mia pelle a volte si basa unicamente sulla scelta dei prodotti da usare in doccia- specialmente d’inverno! Evito prodotti aggressivi e mi concentro  su prodotti che usano per il più possibile elementi naturali e non troppo aggressivi che aiutino la mia pelle a mantenere un sano equilibrio. fullsizeoutput_219b

 

 

Per fortuna per la cura della pelle del viso sono un po meno pigra e visto l’esposizione quotidiana a sole e agenti più o meno aggressivi atmosferici e di inquinamento, applico tutti i giorni la protezione solare (con intensità diversa a seconda dei periodi dell’anno). Ho molte lentiggini e una carnagione piuttosto chiara, perciò maggiormente esposta a rischi.

 

 

 

Un altro aspetto importante, per chi si allena tutti i giorni o passa molto tempo in sella è l’uso di creme protettive contro lo sfregamento. Vi garantisco che pedalare con la pelle irritata che sfrega sulla zona della sella può rendere ogni allenamento un infinito incubo. Esistono diversi prodotti specifici, tendenzialmente grassi; prediligo sempre quelli a basso contenuto di profumi o compenenti  chimici che rischiano di peggiorare la situazione.

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Il mio consiglio a tutti gli sportivi, e non solo, è quello di scegliere con cura, in base alla propria pelle i prodotti DA USARE, perchè anche non usare nulla può essere insufficiente al mantenimento della pelle e dei capelli in salute. Non esistono prodotti che vanno bene a tutti, quindi quello che aiuta me non è detto possa aiutare voi, ma sicuramente la scelta attenta vi restituirà pelle e capelli forti e salutari.

Io scelgo prodotti che fanno affidamento alle proprietà di origine naturale e  che vengono arrichiti di vitamine fondamentali per la salute della pelle.

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Primi freddi, Primi acciacchi, come li combatto

Con il cambio stagionee l’arrivo del freddo accuso sempre qualche colpo, prendendo un raffreddore o mi procuro dei piccoli infortuni, che sebbene non compromettano il proseguimento degli allenamenti, non mi lasciano però procedere con la preparazione al meglio.

Innanzitutto, “prevenire è meglio che curare” e perciò cerco di assumere ogni giorno, attraverso il cibo, preziose vitamine, minerali e non solo, che mi aiutano a mantenere le difese immunitarie al top.

Esistono diverse tipologie di alimenti che grazie alle loro proprietà fitochimiche apportano una funzione antiinfiammatoria, antiossidante, boost alle difese immunitarie. Ci sono:

  • Polifenoli, un gruppo eterogeneo e vasto, presente in quasi tutte le piante, che comprende tre classi di composti: i flavonoidi – o catechine (in cipolla, sedano, cavoli e broccoli, soia, pomodori, frutta, vino, te, ad azione antitumorale, antinfiammatoria, antiormonale e antiaggregante), gli acidi fenolici (caffè, ad azione antiossidante e antitumorale) e i fitoestrogeni (isoflavoni della soia e lignani dei semi oleaginosi e cereali integrali, ad azione antiossidante, antitumorale e ipocolesterolemizzante).
  • Sulfidi, si trovano in aglio, cipolla, porro, che migliorano l’attività immunitaria, contribuiscono all’inattivazione dei carcinogeni e riducono la sintesi epatica di colesterolo, oppure come nel senape, rafano, cavoli, in grado di inattivare parzialmente gli estrogeni endogeni.
  • Monoterpeni, sostanze aromatiche presenti negli agrumi e in alcune spezie, in grado di bloccare l’azione di proteine che stimolano la proliferazione cellulare.
  • Saponine, presenti in legumi e cereali integrali, in grado di stimolare il sistema immunitario e di neutralizzare la formazione di sostanze carcinogene nell’intestino.
  • Fitosteroli, negli oli vegetali, riducono i livelli di colesterolemia, legandosi ai sali biliari.
  • Carotenoidi, gruppo di 700 composti, coloranti naturali di frutta e verdura, solo alcuni ad effetto pro-vitamina A, il più noto dei quali è il beta-carotene. Hanno effetti antiossidante, antitumorale e di modulazione del sistema immunitario.
  • Capsaicina, nei peperoncini piccanti, riduce i livelli di una sostanza implicata nella trasmissione dell’impulso doloroso e nell’infiammazione, e avrebbe proprietà antitumorali.

Personalmente cerco di avere una dieta più variata possibile, mediterranea e che si rifà ai principi della dieta a zona. Non sono particolarmente fiscale e nel tempo ho cucito su di me un regime alimentare ad hoc.

Condivido però con voi quegli alimenti che non possono assolutamente mancare ogni giorno a tavola:

 

La mia tipica colazione

Cannella: ogni giorno mi piace metterne una spolverata sopra il pane tostato (con yogurt greco, banana, miele, noci). È un potente antiossidante naturale, stimola la circolazione sanguigna e contribuisce a combattere il colesterolo. Ha proprietà antibatteriche (curiosità: queste proprietà venivano sfruttate nell’Antico Egitto per l’imbalsamazione dei defunti), antisettiche, stimolanti e digestive. È una spezia dalle proprietà afrodisiache, molto conosciuta, non solo in cucina, ma anche come rimedio naturale contro raffreddore, fame nervosa e dolori mestruali.

Miele (di Manuka, Nuova Zelanda): come appena anticipato, la mattina, un must.Una delle caratteristiche più significative che distingue il miele di Manuka dalle diverse tipologie presenti sul mercato è la presenza di un agente antibatterico che conferisce a tale prodotto un’elevata percentuale di Metilgliossale, un principio attivo naturale che sta alla base dell’attività antibiotica, il quale favorisce l’eliminazione dei batteri presenti nell’organismo.

Noci: una valida fonte di proteine e omega-3 che conferiscono anche croccantezza al mio tipico toast mattutino.Le noci sono note dal punto di vista alimentare soprattutto per la loro ricchezza di sali minerali, come magnesio, potassio e calcio, oltre che come fonte di proteine vegetali. Sono anche una fonte di vitamine, tra cui spicca la vitamina E.

Omega-3: particolare attenzione agli omega-3 che oltre attraverso gli alimenti,  li integro anche attraverso un’integratore specifico. Durante i periodi di “carico” il corpo si infiamma ed è esposto al rischio di infortuni. Pensate, i grassi sono FONDAMENTALI nel processo di guarigione delle infiammazioni, meglio se omega-3 e omega-6 sono giustamente bilanciati. Personalmente, da quando ho iniziato ad assumerli ho notato grossi benefici e li assumo pressoché ogni giorno tutto l’anno. In più si attribuiscono agli omega-3 dei benefici sul miglioramento della prestazione in quanto migliorano la fluidità del sangue favorendo la circolazione e quindi il flusso di ossigeno e sostanze nutritive ai muscoli coinvolti nello sforzo grazie alla sintesi dell’ossido nitrico sia all’interno dei vasi sanguigni (spazio endoteliale) che sulla membrana degli stessi (in particolare quella intermedia): da un lato, infatti, gli omega-3  , venendo incorporati dai fosfolipidi di membrana -cioè nelle pareti dei vasi sanguigni- ne migliorano l’elasticità favorendo la flessibilità dei vasi.

Zenzero: disidratato o puro, grattugiato, nell’insalata dona un tocco agrumato e un pieno di antiinfiammatori. Grazie alle sue spiccate proprietà antinfiammatorie, allevia il mal di testa, riduce efficacemente i dolori articolari e muscolari e allevia le infiammazioni di stomaco ed esofago. Stimolante del sistema immunitario lo zenzero è da millenni utilizzato dalle popolazioni asiatiche per combattere raffreddore e febbre. È anche un valido aiuto contro tosse e catarro. Grazie alle sue proprietà antisettiche e antinfiammatorie inoltre, lo zenzero è di grande aiuto anche in caso di infammazioni alla gola (faringite, laringite, ecc..). È anche un buon anticoagulante e come tale contribuisce a ridurre la formazione di coauguli nelle arterie, abbassa i livelli di colesterolo nel sangue e, secondo alcuni studi scientifici, lo zenzero diminuisce la pressione sanguigna.

Semi di sesamo, zucca, lino e girasole: un mix che tengo sempre a portata da aggiungere alle insalate o nello yogurt. Sono definiti semi oleosi, ricchi di nutrienti preziosi. Il termine oleosi indica il loro alto contenuto lipidico, ma si parla di acidi grassi insaturi e, quindi, migliori e meno dannosi nutrizionalmente parlando. In particolare, contengono omega 3 e omega 6, acidi grassi essenziali per l’organismo (che, da solo, non è in grado di produrli) che aiutano concretamente ad abbassare il rischio di malattie cardiovascolari, fungendo da spazzini delle arterie.

semi di sesamo sono una fonte eccellente di calcio, fornendo un ottimo aiuto per la prevenzione dell’osteoporosi e una valida alternativa per chi è intollerante al lattosio o lo ha eliminato dalla propria alimentazione.

I semi di zucca sono molto nutrienti e hanno spiccate caratteristiche nutrizionali. Ricchi di minerali come magnesio, dalle proprietà calmanti e rilassanti, zinco, protettivo nei confronti della prostata, ferro; possiedono inoltre omega 3 e omega 6 ed hanno un alto contenuto di triptofano, un aminoacido che facilita il riposo perché precursore della serotonina. I semi di zucca contengono inoltre fibra e contribuiscono a rendere più alcalino il pH dell’organismo, contrastando così l’azione acidificante di alcuni cibi (zuccheri, dolciumi, farina di tipo 00, carne) correlata agli stati infiammatori.

I semi di lino sono un ottimo alleato per depurare l’intestino, migliorare le affezioni del tratto gastrointestinale e combattere la stipsi, grazie alla presenza di mucillagini che nell’organismo hanno azione lenitiva, cicatrizzante e svolgono una meccanica azione lassativa. Al pari degli altri semi, contengono vari minerali, proteine, vitamine B1, B2, E ed F, particolarmente efficace per contrastare l’invecchiamento e favorire il rinnovamento delle membrane cellulari.

I semi di girasole sono un’ottima fonte di acidi grassi essenziali, tra cui spiccano l’acido folico e l’acido linoleico. Ricchi di vitamine A, E, B1, B2 e B6. Il contenuto di rame dona un effetto protettivo per la salute delle ossa, inoltre ritroviamo ferro, zinco, potassio, magnesio.

Curcuma: negli infusi o mi piace aggiungerlo quando cucino io pollo in padella (con aggiunta di pepe per attivare il principio attivo) Questa spezia può dare una mano al nostro organismo nel ridurre i meccanismi infiammatori. Svolge inoltre un importante funzione depurativa, supportando il nostro corpo nel processo di espulsione delle tossine, ed incrementando la produzione della bile.

Olio extra vergine d’oliva: condimento che non può mai mancare, in moderazione. l’olio di oliva è un potente analgesico e antinfiammatorio naturale. L’Oro Verde contiene infatti una molecola, chiamata oleocantale, che sembra avere sul nostro corpo lo stesso effetto dell’ibuprofene; queste proprietà sono ancora in fase di studio, ma presto si avranno risultati concreti.

Cioccolato fondente (sopra il 70%), un piccolo piacere a fine giornata: Grazie alle sostanze contenute nel cacao, il cioccolato fondente ha effetti benefici sull’apparato cardiovascolare, sul cuore, sulle arterie e sull’umore; inoltre ha proprietà afrodisiache e stimolanti e contiene antiossidanti che riducono gli effetti dello stress ossidativo

Buona prevenzione a tutti!

Ilaria

Giro di Boa 2018, RECAP.

Settimana scorsa finiva Giugno e lo scorso weekend l’ultima coppa del mondo della prima metà stagione. Ci sono stati molti eventi, alcuni positivi altri meno. Mettetevi comodi che la storia sarà lunga….eheh

  1. World Cup Astana

Dopo l’inizio titubante avvenuto in World Series di certo non era questa la prova con il quale mi volevo riscattare. Atterrata in terra Kazaka, dopo un’intera notte di viaggio, non ho incontrato il tepore primaverile chi ci si aspetterebbe a Maggio. Il termometro a fatica superava i 12 gradi nelle ore più calde della giornata. L’organizzazione ci comunicò che c’era un altissima probabilità che la gara sarebbe stata modificata. E così fu: duathlon “classico” 5km run-40km bike- 10 km run.

Partivo determinatissima, in quel periodo la corsa era forse la frazione della triplice dove mi sentivo meglio. Giunte alla partenza il vento gelido tagliava la gola e non tardò molto ad avere ripercussioni al mio stomaco. Dopo aver corso la prima frazione con la testa del gruppo, a pochi chilometri dall’inizio della bici ho iniziato ad accusare forti crampi allo stomaco che in pochissimo sono diventati conati di vomito che mi hanno costretta ad accostare e al ritiro. Personalmente reputo il DNF come un evento estremo, che solo dopo una profonda (seppur rapida) riflessione scelgo come opzione.

Torno così a casa con un pugno di mosche e tanta amarezza. Ma è sempre nei momenti più bui dove trovo la scintilla per riaccendere il fuoco della passione e della determinazione.

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2. World Cup Cagliari

Coppa del mondo in terra italiana, ma quale onore! Un percorso tostissimo, nervoso e con le sue insidie. Devo ammettere che partivo molto rilassata perché in testa avevo un solo mantra che ripetevo in continuazione: “pensa a quello che stai facendo e basta”.

Il livello era abbastanza alto, specialmente dal punto di vista di nuotatrici e cicliste.

Dal via della gara alla fine ho vissuto ogni minuto della gara al 100% e una volta raggiunto il tappeto blu degli ultimi metri mi sono resa conto di aver appena conseguito la mia migliore prestazione in Coppa del Mondo di sempre! In Italia! Che bello!!

Orgogliosa e felice, festeggio, finalmente, un piccolo grande passo nella mia carriera da triathleta.

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3. World Cup Anversa

Un’altra gara, questa volta in Belgio, percorso tutto sommato semplice…….pensavo io.

Arrivato il momento delle familiarizzazioni veniamo a conoscenza del pavé, quello vero. Pietre giustapposte, forse centinaia di anni fa, che oggi sono una tortura a correrci sopra figuratevi a pedalarci. Vi dico solo che dopo cinque minuti di familiarizzazione non sentivo più le mani. Ma quel percorso mi entusiasmava tantissimo. Essendo molto leggera guidavo la mia Tarmac con super agilità tra quelle curve e tratti infiniti di pavé.

Il giorno della gara, pochi minuti prima della partenza iniziò a gocciare, non di buona auspicio. Per fortuna però era solo un falso allarme.

Allo start ho la reazione di un bradipo e comincio a nuotare già in coda al gruppo, ma fiduciosa delle mie capacità inizio subito a rimontare posizioni. Esco accodata alle ultime del primo gruppo e grazie ad una transizione velocissima parto all’inseguimento della testa della corsa. Una volta rientrata abbiamo collaborato per mantenere un certo vantaggio sulle inseguitrici. Passata la T2 corro per quasi 3 km in quarta posizione con il podio ad una manciata di secondi. Vengo poi superata da due altre ragazze che correvano ad un andatura decisamente troppo forte per me. Finisco 6^!!!

Siamo sulla strada giusta? Noi ci crediamo!

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4. World Cup Tiszaujvaros

La storica classica coppa del mondo Ungherese, con il formato semifinale-finale. Era la terza volta che scendevo qui in campo per una ragione sola: dimostrarmi che potevo fare bene anche su una gara che mi è sempre andata storta.

Il giorno delle semifinali è filato tutto liscio. mi qualifico seconda.

Il Giorno della finale l’adrenalina era a mille, scendevo sul pontone per quarta. Questa volta la reazione allo start è ottima, le prime bracciate trovano acqua pulita per i primi 100 mt. poi come tradizione vuole, il caos. Prendo qualche botta qui e li e mi si riempiono gli occhialini d’acqua, ” vabbè fa niente, hai fatto nuoto sincronizzato per un sacco di anni, sai stare senza occhialini” pensavo io. Verso la fine del nuoto comincio ad accusare un forte bruciore all’occhio sinistro e come se mi fossi rovesciata mezzo litro di sapone sopra e comincia ad offuscarmi la vista. Esco dall’acqua e finalmente togli gli occhialini, ma la situazione non migliora: l’occhio sinistro ha chiuso i battenti per oggi. Continuo la gara contribuendo ad aumentare il vantaggio nonostante potevo aprire tutti e due gli occhi solo a tratti. Forse la paura di cadere o di creare disagi mi ha aiutata ad aprire tutti e due gli occhi. Entro in T2 insieme alle protagoniste e attacco la frazione run nel migliore dei modi. La freschezza mancava, i primi due km li ho corsi pianino anche perché non riconoscevo uno scalino da una rampa o da una buca.

Stringo i denti e sfioro un’altra preziosa top 8, finisco 9.

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Mi porto a casa una solida prestazione, nonostante l’handicap dell’occhio ( abrasione della cornea, che spiega il forte bruciore)

Finisce qui la prima metà della stagione, con un inizio un po in sordina, ma deciso negli ultimi eventi.

I prossimi appuntamenti : Campionati Europei a Glasgow, Coppa del mondo a Losanna, Coppa del mondo a Karovy Vary

Allenamenti, Corse con i Leoni, primi appuntamenti….#Lavventuracontinua

Sono passate un po’ di settimane dal mio ultimo articolo, ma le vicende da raccontare non sono mancate. Anzi ho raccolto un sacco di novità, esperienze e nuove idee.

La Coppa Europa a Quarteira in Portogallo è stata l’ultimo racconto riportato qui, da li, una volta rientrata in Italia non potevo immaginare quante belle sorprese mi aspettavano. Procedendo con ordine ecco cosa è successo nelle ultime settimane:

I AM S-Works !!!!

Ebbene sì, si corona un piccolo sogno e inizio quest’anno la collaborazione con Specialized Italia.

Un marchio che ho sempre ammirato e seguito da quando ho iniziato a fare triathlon. Orgogliosa di essere supportata da Specialized e motivata ancor di più di farmi valere in ogni campo gara. Per i curiosi ed esperti, il mio modello è la S-Works Tarmac, con trasmissione Shimano Dura-Ace Di2 (“è un’arma da gara il meglio sul mercato in termini di prestazioni, qualità e tecnologia”). Non nego che fin dai primi chilometri pedalati la sensazione è stata subito pazzesca; pedalarla in salita o su percorsi tecnici sembra sempre di essere un tutt’uno con la bici.

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I AM S-WORKS!

#JFCREW

Un altro sogno che si è avverato per 10 giorni: affiancare il team di uno degli allenatori di più successo del triathlon mondiale – la Crew di Joel Filliol. Un gruppo di fuoriclasse che mi hanno stupito ogni giorno di più per la semplicità, la serenità e i sorrisi che portano quotidianamente senza perdere mai di vista i loro obiettivi. Correre, pedalare e nuotare fianco a fianco a campioni mondiali, condividere opinioni, momenti extra allenamento rendono questi mostri sacri un po’ meno mostri e più umani, con i loro dubbi le loro riflessioni, le loro storie ed esperienze. Un’ esperienza che mi ha insegnato molto e di cui ne farò tesoro.

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Running with Lions

GRAND PRIX ITALIA

Più che un sogno qui, è una disillusione e un bel po’ di amarezza da digerire.

Una due giorni di gare all’Idroscalo a Milano finita con un poco soddisfacente quinto posto. Gare come queste si decidono in frazioni di secondo o nel chi ha lo spunto migliore negli ultimi frangenti. Sono partita per vincere, impostando un ritmo elevato nella prima frazione, cercando la fuga non andata a buon fine e ci siamo quindi trovate a correre tutte insieme 2 chilometri e la brillantezza di cambiare il ritmo nella seconda metà della corsa non è stata dalla mia parte e perciò ho cercato di mantenere la miglior posizione possibile per il mio team ( DDS ).

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Momenti di delusione, una volta analizzati sono utili per capire dove lavorare di più, dove rinforzare o dove cambiare. Come rituale nel post gara mi confronto con il mio allenatore (Simone Diamantini) che ormai mi conosce bene e sa come aiutarmi a raccogliere ciò che c’é di positivo e a creare insieme una strategia di miglioramento. Nell’ultimo periodo ho apportato cambiamenti nell’alimentazione (date le mole di lavoro) nella frequenza di trattamenti fisioterapici e nel prestare particolare attenzione al recupero.

Un consiglio, che deriva da errori ripetuti più volte: aggiustate la nutrizione a seconda dei periodi dell’anno (momenti di carico e costruzione/ periodi di gare e scarico)!

Sembrerà un’ovvietà, specialmente quando si è concentrati su quanto si è lavorato, non dimenticate di recuperare e dedicare pochi minuti ogni giorno per ascoltare cosa il vostro corpo vi chiede (tipo extra idratazione!!! attenzione ai primi caldi e agli sbalzi stagionali).

Alla prossima!

Ilaria

Race Report: ETU CUP QUARTEIRA 2018

Altro weekend di gare quello del 24-25 Marzo.

Questa volta sono in Portogallo per prender parte alla classica gara di inizio stagione.

Scendo in campo con un numero che mi dà tra le favorite e sapevo non era facile migliorare o mantenere tale posizione, ma ero pronta a dare il massimo come sempre.

Consapevole dello stato di forma attuale volevo testare le velocità limite sulla distanza olimpica.

Il nuoto in mare (oceano) prevedeva onde e corrente e la temperatura non superava i 15 gradi.

IMG_4604Fuori dall’acqua un timido sole e un vento forte che non aiuta a scaldarsi.

Sapendo che i climi freddi non sono il mio forte ormai ho imparato ad attrezzarmi per ogni clima e ogni sorta di intemperie, e così munita di patch riscaldanti dentro le scarpe da bici e una particolare attenzione all’idratazione nel pre gara sono pronta a partire.

Onestamente parlando, scendevo in campo abbastanza rilassata, consapevole del lavoro svolto e delle potenzialità.

La gara parte dalla spiaggia con corsa verso l’acqua (la mia preferita) e le prime onde fanno subito selezione.

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Raggiungo la prima boa nel gruppetto di testa ai piedi della leader, ma la forza delle onde mi schiaccia sotto la prima boa, dove mi si attorciglia il cavo che àncora la boa intorno alla mano. Fortunatamente mi libero abbastanza in fretta, ma non a sufficienza per mantenere il contatto con il gruppetto che poi prederà un buon vantaggio per cercare una fuga in bici.

Uscita dall’acqua trovo prontezza nelle gambe e un po’ d’insensibilità nelle mani a causa del freddo, ma in bici fin da subito riesco a esprimere forza e velocità. Nel corso dei 40km si forma un unico gruppo che negli ultimi 6/7km rallenta sempre di più dato che tutte sono consapevoli che si sarebbe trattato di un risultato basato unicamente sull’ultima frazione: 10 km di corsa.

La distanza lunga di certo mi aiuta, ma resta l’incognita sulla risposta delle gambe dopo un andatura poco impegnativa per la seconda parte della frazione ciclistica.

Transizione rapida, ma non rapido il primo dei 4 giri. Seppur affrontato in progressione, il tempo finale non mi ha permesso di avvicinarmi a sufficienza ai gradini del podio e chiudo così settima, poco soddisfatta, ma nemmeno delusa.

Netto miglioramento rispetto l’anno scorso, il che mi dà fiducia che il lavoro fatto finora è servito.

Ancora molto da raffinare, ma ci sono le basi per affrontare una buona stagione.

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Pulizie di Primavera? Tempo di riorganizzare la dispensa

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Quante volte capita di trovare reperti infondo alla dispensa, o di trovare confezioni su confezioni di the aperte e abbandonate a loro stesse? Beh io sono una di quelli, per chi fa dell’ordine un diktat quotidiano, può anche fare a meno di procedere con l’articolo, ma sono più che sicura che tra i lettori c’è più di qualcuno che si ritrova in me.

Step 1: Controllare la scadenza
Ispezionando la vostra dispensa controllate le date di scadenza dei vari prodotti. C’è una piccola differenza tra “consumare in…dopo l’apertura” e “consumare entro il”. Ciò significa che:
ci sono degli alimenti che una volta aperti, e decorso il tempo suggerito dalla confezione, non è consigliabile il consumo, mentre quando si sorpassa la data di scadenza normalmente ci si riferisce alla potenzialità di perdita di proprietà, sapore e consistenza.
Quindi passando in rassegna, sbarazzatevi di tutto quello che è scaduto, consumate poi i prodotti in ordine di scadenza (odio gli sprechi).
Step 2: Rendete pratico l’accesso alle spezie
Se come me adorate usare le spezie vi consiglio di rendere agevole il loro utilizzo.
Giusto per la cronaca, sebbene la scadenza abbia un termine più lungo, anche le spezie scadono. Le proprietà intrinseche e il gusto si perdono con il passare del tempo. Ahimè è arrivato il momento di buttare quel curry che ha preso residenza in fondo alla dispensa.

Step 3: Controllate i condimenti
Ci sono prodotti come salse, conserve, creme, mostarde che tendono ad ammuffìre sia che vengano conservate in frigo o in dispensa.
Non pensateci due volte se vedete della muffa- BUTTARE!

Step 4: Controllare la temperatura
Immagino che con lo step numero 4 prendo più di qualche paladino dell’ordine e della pulizia in contropiede. Per mantenere semi e frutta secca come noci, nocciole bisogna conservarli nella maniera corretta. Riposti in un contenitore a chiusura ermetica e al fresco è il modo migliore per conservarne le proprieta e la croccantezza a lungo. Semi e frutta secca hanno preziosi grassi e oli che possono essere severamente compromessi da fonti di calore. Potrebbe essere necessario riporre il contenitore in frigorifero.

Step 5: Ripulire
Ora che avete fatto spazio è tempo di ripulire.
Mantenere puliti gli scaffali della dispensa è di vero aiuto per la conservazione.
Non usare detersivi troppo profumati. Meglio mantenere un odore neutro.

Step 6:Etichettare
Specialmente quando decido di congelare dei mix di frutta, quando preparo delle riserve di carne, o quando mi trovo semplicemente ad imbustare dei trail mix, mi piace etichettare le buste o scatolette per riconoscere e ricordarmi entro quando le devo consumare.

Step 7: FIFO
Il metodo migliore per evitare gli sprechi è quello di FIFO: First In First Out. Riponendo i vari prodotti nella dispensa assicuratevi che siano a portata quelli che scadono prima.

Step 8: Organizzazione!
Mantenere la dispensa in ordine per genere risulterà molto più facile evitare sprechi o di comprare cose che già avevamo.
Mantenere in ordine aiuterà ad avere sempre a disposizione prodotti di massima qualità (prodotti che finiranno in corpo, meglio siano integri e salutari)

Sperando di aver aiutato qualcuno.

A presto!

Race Report, World Triathlon Series Abu Dhabi

Gara bagnata, gara fortunata? Non per me lo scorso weekend negli Emirati.

Gara “test” dopo un lungo periodo di allenamenti, per verificare quale fosse il mio stato attuale di fitness e di preparazione. Le sensazioni che avevo avuto nell’ultimo periodo erano molto buone e non mi ero mai sentita così bene in questo momento dell’anno, non ancora al 100%, ma nettamente più performante degli scorsi anni.

Un percorso unico, adrenalinico, curve e rilanci ogni dozzina di secondi, salite e discese.. tutto sotto controllo, avevo eseguito un lavoro mirato in Nuova Zelanda perché mi aiutasse a creare fiducia nel mezzo e rafforzare le mie abilità ciclistiche. Ero tranquilla, sapevo che l’aspetto tecnico era stato acquisito negli ultimi mesi.

Nuoto, partenza dal pontone, lancio lungo ( più di 300 mt prima della prima boa). Sono pronta anche per questo.

Ultima frazione: muscolare, perfetta.

Diciamo che a priori si prospettava una delle gare che più si addicevano al mio livello di preparazione.

Il meteo ha deciso di rendere le cose molto più complicate, e per tutta la mattinata pioggia e vento non davano tregua, mantenendo le strade ricoperte da una patina scivolosa dovuta alla salsedine e alla sabbia.

“Fa niente, è la stessa condizione per tutte” continuavo a ripetermi.

Eseguo la mia classica routine pre gara, step-by-step, il mio classico riscaldamento.

Un buon posto sul pontone, ultimi respiri a fondo…ci siamo.

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Ultimo sguardo alle boe, poi testa giu in attesa del “via”.

“On your mark….”

Partite. I primi 200 metri passano velocissimi e mi trovo in una buonissima posizione, giusto mezza frazione di secondo dopo aver pensato di essermi tirata fuori dalla mischia e l’inferno di botte aveva cominciato a trascinarmi sempre più indietro nel gruppo.

Esco dall’acqua con l’ultimo gruppo di ragazze, ma c’era ancora possibilità di rimediare, insieme fullsizeoutput_12eba me c’erano ottime cicliste con il quale avrei potuto collaborare per rientrare in gara.

Forse l’inesperienza, forse la titubanza di cadere per la foga di “rientrare”, ho scelto una posizione nel gruppo sbagliata: una caduta davanti a me, miracolosamente schivata e un paio di curve seguendo un’atleta completamente irrigidita, che lasciava metri su metri ad ogni svolta, mi sono ritrovata a finire i 20 km praticamente in crono, lasciando ogni speranza di ottenere un buon piazzamento finale.

Ho voluto comunque portare al termine la gara dando tutto quello che avevo; anche a piedi dopo i primi 8-900 metri le gambe iniziavano a girare.

Dopo la forte delusione di un 33esimo posto, che di per se si rivela un risultato mediocre e per molti probabilmente il riflesso della qualità (povera) degli allenamenti degli ultimi tre mesi, per me invece è un punto di partenza che mi lascia molta fiducia e molta voglia di lavorare sodo. Certo, essere stata li davanti a cogliere l’opportunità sarebbe stato davvero un sogno che si avvera o un bel colpo di fortuna, ma voglio che i miei futuri risultati siano frutto della “fortuna” che mi sono costruita giorno dopo giorno, allenandomi e migliorandomi fisicamente e mentalmente.

Tempo di lavorare sodo e godersi ogni parte del processo verso il successo.

Prossimo appuntamento: Coppa Europa a Quarteira (POR)

Pronti, Partenza, Via! Ecco cosa metto in valigia quando parto per un weekend di gare

Mancano pochi giorni alla mia partenza e devo dire che con tutti i viaggi che ho fatto in passato, oggi fare la valigia (per gareggiare) mi costa veramente poco tempo!

Mi ricordo i miei primi viaggi e la perenne indecisione su cosa fosse necessario e cosa no.   Un fattore vincolante è decisamente il mezzo con il quale si viaggerà: se devo affrontare un viaggio in auto il problema non si pone, ogni extra è benvenuto, ma il più delle volte devo fare i conti con misure e pesi massimi consentiti, e se 20 kg vi sembrano tanti, fidatevi che non lo sono per niente quando viaggiate per il triathlon!

Considerando un normale weekend di gare in Europa che generalmente varia dai 2 ai 3 giorni di trasferta, con volo low cost ecco cosa porto con me:

Sacca bici EVOC- non la più comoda da viaggio, specialmente per persone piccole come me, ma decisamente la più sicura e affidabile.

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Zaino (carry on board).

Per esperienza porto nello zaino a bordo tutto lo stretto necessario per gareggiare e documenti/ strumentazione importante:

body gara,

scarpe da bici (con pedali) e da gara di corsa,

casco,

occhiali,

borraccia (se vuota si può portare anche attraverso il controllo di sicurezza),

GPS bici e corsa,

cuffia e occhialini,

muta.

Sono tante cose per uno zaino da portarsi in spalla, ma dopo aver smarrito valigie o sacche bici spedite in un altro aeroporto preferisco fare questo extra sforzo e avere il più possibile insieme a me e disponibile all’occorrenza. Generalmente mi avanza sempre un po’ di spazio per una piccola busta con dei vestiti o dell’intimo e lo stretto necessario del beauty case.

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Tipico outfit da viaggio haha

Nella sacca della bici metto

bici – smontata di manubrio e pedali, fortunatamente sono un’atleta piccola e perciò mettere la bici nella sacca mi costa veramente pochissimi minuti, ma non per questo non mi devo assicurare che sia protetta e fissata a dovere all’interno della sacca. Un consiglio per chi viaggia in aereo è di cercare di proteggere il cambio e trovare degli spessori da inserire tra la forcella anteriore;

ruote – da gara e di riserva, la sacca che uso è dotata di due compartimenti laterali creati appositamente per le ruote e avendo abbondante spazio all’intero della sacca normalmente inserisco un extra paio di ruote (da allenamento) che in caso di foratura possono sempre tornare utile nella WHEELS AREA (nelle gare ITU esiste una sorta di pit stop nel quale si possono lasciare delle ruote di scorta che possono essere rimpiazzate in caso di problema tecnico);

vestiti – generalmente uso una di quelle sacche di plastica che danno alle gare, così nel caso la sacca venisse lasciata sotto la pioggia i vestiti rimangono asciutti. Prima di partire cerco di informarmi più dettagliatamente possibile sul tipo di meteo che troverò nella zona gara e quindi preparare la borsa di conseguenza. Soffro molto il freddo quindi sono particolarmente attenta quando viaggio al nord di portare sempre con me vestiti casual e da allenamento sufficientemente caldi e gli immancabili puntali copri scarpe per la bici;

pompa per le ruote e attrezzi per manutenzione rapida..

Se dopo tutto quello che ho elencato sopra mi avanza ancora dello spazio e peso, porto con me qualche alimento o integratori (omega 3 e ferro) che uso quotidianamente.

Un piccolo consiglio aggiuntivo: per viaggi in aereo se non siete esperti nel viaggiare con la bici, al momento dell’acquisto del biglietto vi conviene prenotare il bagaglio sportivo per garantirne il trasporto.

Inoltre controllare attentamente i pesi massimi e le modalità di trasporto di diverse compagnie aeree, specialmente quelle low cost. Easyjet ad esempio acconsente fino a 30 kg divisi in massimo due colli che non devono superare i 23 kg ciascuno. Altre compagnie aeree invece richiedono il check-in online, pena un sovrapprezzo di più di 70 Euro!! Meglio controllare attentamente ogni volta!

Spero di essere stata d’aiuto!

Ilaria

xx